Passa ai contenuti principali

Papa Leone : quando tacere diventa una Rivoluzione


Quando a Papa Leone fu chiesto quale fosse la sua posizione sulla politica del presidente degli Stati Uniti — nel pieno delle tensioni legali per i controversi tentativi di Donald Trump di schierare la Guardia Nazionale in città come Portland e Chicago — il Pontefice scelse il silenzio.

«Preferisco non commentare la politica degli Stati Uniti», rispose con calma, abbassando appena lo sguardo, quel tanto che bastava per chiudere la domanda.

Quella non fu un evasione. Fu una strategia — la resistenza silenziosa di un uomo che sa che le sue parole possono scuotere nazioni, ma che a volte il silenzio può risuonare più forte di qualsiasi discorso.

Appena dopo 24 da quella dichiarazione il Papa ha incontrato un piccolo gruppo di El Paso, Texas, è arrivato a Roma per incontrarlo. Portavano con sé lettere di famiglie di immigrati — madri, padri e bambini — terrorizzati all'idea che loro o i loro cari potessero essere catturati e deportati. Parole tremanti di paura: famiglie divise, figli soli, comunità perseguitate.

Tra loro c'era anche il vescovo di El Paso, Mark Seitz, da anni in prima linea nella crisi migratoria americana. Non portava solo documenti, ma il peso di un popolo sotto assedio. Durante l'incontro, mostrò al Papa un video che raccontava la vita quotidiana dei migranti al confine.

Dopo, raccontò all'Associated Press che Leone aveva promesso di "stare al loro fianco" — accanto agli immigrati e ai pastori che li difendono.

«Ci ha ringraziato per il nostro impegno verso i popoli migranti», disse Seitz. «E ha aggiunto che spera che la Conferenza episcopale degli Stati Uniti si occupi seriamente del problema».


Papa Leone XIV sa bene di non essere amato nella sua terra d'origine. Nato negli Stati Uniti ma formato dalla Chiesa universale, è diventato un paradosso per milioni di cattolici americani: un leader spirituale che predica misericordia, giustizia sociale e pace — e che viene spesso condannato proprio da chi dice di difendere i "valori cristiani".

Il suo pontificato ha spiazzato chi preferisce la certezza alla compassione. Ha parlato spesso di migranti, poveri e dimenticati — ma raramente di potere. Per alcuni, questa prudenza è debolezza. Per altri, è forza allo stato puro.


A un orecchio inesperto, quelle parole , in cui invitava i Vescovi USA ad occuparsi della politica migratoria americana possono sembrare caute, persino formali e distanti. Ma nel linguaggio di Papa Leone erano un segnale preciso — un invito ai vescovi americani ad agire con coraggio e autonomia.

La Chiesa di Papa Leone, è una sinfonia in cui ogni strumento deve trovare la propria voce non è un uomo dei grandi gesti. Crede nell'architettura lenta della grazia, non nello spettacolo del potere. Il suo silenzio, il suo rifiuto di usare il microfono vaticano come un'arma politica, non è ritirata. È teologia in movimento.

Non è il Papa dei riflettori. Non è il Papa teologo, né il Papa missionario, né il Papa-star. Leone è qualcosa di più raro: un Papa che vuole scomparire dietro la Chiesa stessa.

Papa Leone è "il servo dei servi». Per molti cattolici moderni — cresciuti con il carisma di Giovanni Paolo II, la lucidità teologica di Benedetto XVI e la vicinanza di Francesco — questa sobrietà sembra quasi estranea. Ma la sua calma può essere l'atto più radicale di tutti.


Nessuno vive questa tensione più degli stessi cattolici americani. Da decenni, la loro Chiesa è divisa tra moralismo e compassione sociale, tra la bandiera e il Vangelo. Papa Leone, con le sue parole misurate e la sua coscienza incandescente, riflette loro questa contraddizione. E' cosciente della realtà di uno "scisma americano" di una "chiesa cattolica nazionale " negli USA è quello che nell'animo lo preoccupa di più.

I suoi detrattori lo accusano di nascondersi dietro la neutralità. I suoi sostenitori vedono in lui un uomo che difende lo spazio sacro della coscienza dalla contaminazione della politica.


Papa Leone gioca a tennis, non è un tifoso di calcio come Papa Francesco — un dettaglio biografico che sembra racchiudere la sua indole. Il tennis è un gioco solitario, fatto di calcolo, ritmo e precisione. Ogni movimento è ponderato, ogni colpo anticipa il successivo. Non ci sono squadre né cori, solo il suono secco della palla sulle corde.

Così governa Leone: con pazienza, metodo e una calma che disarma. Studia, osserva, aspetta — e solo quando serve, colpisce. E quando colpisce va a segno.


In un'epoca in cui il potere si misura dal volume della voce — in cui i leader si impongono a colpi di slogan e indignazione — il silenzio di Papa Leone è quasi sovversivo. Rifiuta il gioco del rumore. Nell'era della reazione immediata, risponde con l'assenza. E quell'assenza, paradossalmente, si fa presenza. Risponde con la calma e la tensione del giocatore di tennis . Al rumore dello stadio sostituisce il silenzio del campo da tennis


Da Giovanni Paolo II in poi, il papato è diventato inseparabile dalla personalità del Papa. Il mondo si è abituato a papi che riempiono stadi, che abbracciano le telecamere, che incarnano la Chiesa con il loro carisma. Leone rifiuta tutto questo. Non vuole essere un simbolo. Vuole essere un servo.

Non parla come un personaggio, ma come una funzione: il pastore che rimanda alla Chiesa, non a se stesso. È, in fondo, uno spogliarsi teologico: il rifiuto di trasformare il papato in spettacolo.

Eppure, proprio questa umiltà scandalizza un mondo drogato di immagini. Non sappiamo più leggere il silenzio. Vogliamo dichiarazioni, non gesti; scontri, non contemplazione.

Quando il Papa non gioca la nostra partita, lo chiamiamo assente. Ma forse ci sta solo ricordando che la voce della Chiesa non nasce dal clamore, ma dalla coscienza.


Rifiutandosi di commentare, Papa Leone non si ritira dalla storia. Ne riscrive la grammatica. Per secoli i papi hanno governato con le parole. Leone rivoluziona governando con la misura.

E nel fragoroso silenzio che lascia dietro di sé, forse — finalmente — il mondo imparerà di nuovo ad ascoltare.

Marco Baratto

Commenti

Post popolari in questo blog

Un Pontefice sotto attacco : Papa Francesco

Fin dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco è stato bersaglio di critiche e contestazioni, ma negli ultimi anni questi attacchi si sono trasformati in una vera e propria campagna di delegittimazione. Se da un lato le critiche a un Pontefice non sono una novità nella storia della Chiesa, la violenza mediatica e la pervasività della disinformazione contro Francesco assumono caratteristiche senza precedenti, alimentate da social network, gruppi ultraconservatori e tensioni geopolitiche. Alla base di questa offensiva si trova una combinazione di complottismo, manipolazione delle informazioni e interessi politici che vedono nel Papa un ostacolo a strategie più ampie. Uno degli strumenti principali di questa guerra mediatica è la diffusione di teorie complottiste che mettono in discussione la legittimità stessa di Francesco come Pontefice. I cosiddetti sedevacantisti, ossia coloro che ritengono invalida l'elezione di Bergoglio dopo le dimissioni di Benedetto XVI, sostengono c...

One Easter without asking the Orthodox for anything in return

Over a century ago, Pope Leo XIII, now echoed with renewed clarity and urgency by Pope Leo XIV, affirmed that the preservation of Eastern Christian rites is more important than is commonly believed. In a bold and prophetic stance, Leo XIII went so far as to order that any Latin missionary—whether secular or religious—who attempted to draw Eastern Christians into the Latin rite by persuasion or assistance should be removed from his office. This was not merely a disciplinary note; it was a deeply theological statement about the dignity, value, and irreplaceable richness of the Eastern traditions within the universal Church. It was a reminder that unity does not mean uniformity, and that the Catholic Church is truly catholic only when it embraces the full breath of its liturgical, theological, and spiritual traditions. This concern has found a strong voice in Pope Francis, who has often highlighted the treasure that the Eastern Churches represent, both those in full communion with Rome an...

Gli Attacchi a Papa Francesco: Cosa Si Nasconde Dietro le Critiche al Santo Padre?

Papa Francesco ha incarnato fin dal primo giorno un'immagine diversa del papato: più vicina alla gente comune, meno formale, più attenta ai temi della giustizia sociale, dell'ambiente, della pace e dei diritti umani. Il suo stile pastorale semplice e diretto, il suo rifiuto del clericalismo, la sua apertura al dialogo con chiunque cerchi il bene, hanno rappresentato una cesura rispetto a un certo conservatorismo ecclesiale che per decenni ha dominato ampi settori della Chiesa.  continua qui